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Angina pectoris: sintomi causati da insufficiente irrorazione del sangue

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Scritto da

Gaia Cortese, giornalista professionista (Ordine regionale della Lombardia)


Pubblicato il 07/06/2010

Modificato il 07/06/2010

L’angina pectoris o stenocardia è un insieme di sintomi dovuti a insufficiente irrorazione del miocardio, ossia del muscolo cardiaco. Si manifesta con un dolore localizzato al petto, non sempre violento, il più delle volte causato da uno sforzo. Il dolore è alleviato dal riposo o dall’assunzione di nitroglicerina.

 

Non è un infarto
L’angina pectoris non è un attacco cardiaco, ma indica che il flusso sanguigno diretto al cuore in quel determinato momento non è sufficiente. Per questo motivo la causa originaria è sempre un problema di coronarie che, in presenza di un circolo coronarico alterato, è dovuto all’aterosclerosi; nel caso invece si tratti solo di un temporaneo scarso flusso di sangue diretto al cuore, la causa può essere uno sforzo fisico eccessivo come per esempio salire le scale. Il dolore, infatti, è caratteristicamente provocato dall’attività fisica: in genere non dura più di pochi minuti e si placa o scompare con il riposo.

 

Quando è più facile che si presenti l’angina
L’angina pectoris peggiora quando lo sforzo fisico viene fatto dopo un pasto, durante la digestione; è più intensa se fa freddo, per cui uno sforzo che non produce sintomi durante il periodo estivo, può invece indurre attacchi anginosi in inverno. Le crisi possono variare di frequenza, da molte in un giorno a sporadiche, intervallate da periodi senza alcun sintomo di settimane o mesi. È caratterizzata da crisi dolorose brevi e intense, affanno e sudorazione; si avverte frequentemente nella regione dietro lo sterno e solitamente si irradia alla spalla e al braccio sinistro, fino alle dita, ma anche alla gola, alla schiena, alle mandibole, ai denti e, a volte, al braccio destro. Nell’angina pectoris la terapia da seguire per la guarigione mira principalmente a trattare la malattia (di solito è l’aterosclerosi); devono poi essere diminuiti i vari fattori di rischio come il fumo, il sovrappeso e l’ipertensione arteriosa.



Fonti:

- Enciclopedia Treccani (Novecento) - Ist. della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani Ed. 1990 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
- Enciclopedia della Medicina - DeAgostini Ed. 2010 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
- L'Universale della Medicina - Garzanti Ed. 1995 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link





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