Scritto da Gaia Cortese, giornalista professionista (Ordine regionale della Lombardia)
Pubblicato il 07/06/2010
Modificato il 07/06/2010
La fibrillazione è una forma grave di tachicardia, un’aritmia cardiaca caratterizzata da contrazioni rapide e inefficaci dal punto di vista meccanico: si tratta di uno scompenso cardiaco che si manifesta in seno ad altre patologie, come l'ipertensione o il diabete mellito.
È conosciuta come fibrillazione atriale se interessa gli atri (le due cavità superiori del cuore), fibrillazione ventricolare se interessa i ventricoli (le due cavità inferiori del cuore), totale se interessa tutto il muscolo cardiaco. Mentre la fibrillazione atriale, per quanto fastidiosa, può essere tollerata ed è spesso parossistica, ossia saltuaria, quella ventricolare porta, se non interrotta, alla morte. In questo caso, infatti, se l’aritmia continua per più di pochi secondi, la circolazione sanguigna cessa e si ha un arresto cardiaco. La fibrillazione ventricolare è una delle principali cause di morte improvvisa. Le fibre muscolari ventricolari, infatti, si contraggono in modo casuale, invece di contrarsi in maniera simultanea, perciò il ventricolo non riesce a pompare il sangue.
Non sempre ci sono i sintomi
Le forme di aritmia sono varie e per questa ragione anche i sintomi possono variare da soggetto a soggetto. Principalmente si identificano come: palpitazioni, vertigini e capogiri, battiti del cuore irregolari, svenimenti o affaticamento, dolore toracico e dispnea (mancanza o irregolarità del respiro). In alcuni casi, tuttavia, non viene avvertito alcun sintomo.
Come risolvere la fibrillazione
In caso di fibrillazione atriale è possibile contrastare l’alterazione della normale contrattilità del cuore con farmaci antiaritmici. La fibrillazione atriale può causare anche episodi di embolia cerebrovascolare, per questo i pazienti che accusano la patologia in forma cronica vengono trattati con farmaci anticoagulanti. In caso di fibrillazione ventricolare invece, si cerca di ripristinare il ritmo cardiaco tramite la defibrillazione elettrica. Se non è disponibile un defibrillatore, una fibrillazione ventricolare a volte può essere riportata alla normalità con un pugno precordiale.
- Enciclopedia Treccani (Novecento) - Ist. della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani Ed. 1990 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
Fonti:
- Enciclopedia della Medicina - DeAgostini Ed. 2010 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
- L'Universale della Medicina - Garzanti Ed. 1995 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
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