Secondo l’ultimo rapporto dell’Aifa, la spesa farmaceutica è in costante aumento, specie pre gli over65 e a causa di un uso errato dei medicinali. Il Servizio Sanitario Nazionale è messo a dura prova da questa situazione che necessita di nuove e più efficaci misure di controllo per garantirne una gestione corretta ed efficiente.
Con la costante crescita della spesa farmaceutica, diventa più che mai cruciale l’intervento dei diversi attori implicati nell’amministrazione e nel controllo dei farmaci e dei servizi sanitari, per questo è interesse di ciascuno di noi conoscere le dinamiche della gestione per contribuire, ognuno a proprio modo, all’efficienza del Sistema Sanitario Nazionale. Vediamo quali sono i meccanismi di controllo applicati per la gestione della spesa farmaceutica.
Il primo e più importante obiettivo del Servizio Sanitario Nazionale è la tutela del diritto alla salute sancito dalla Costituzione e riconosciuto a ogni cittadino italiano. Per far sì che tale diritto venga garantito nonostante la crescita della spesa farmaceutica, è necessario contenere i costi con ulteriori misure di controllo e coinvolgendo nuovi protagonisti nella gestione delle risorse disponibili: per esempio, le case farmaceutiche.
La legge destina una percentuale di fondi della spesa sanitaria alla spesa farmaceutica, e per garantire la sostenibilità dei fondi limitati, il Sistema Sanitario Nazionale ricorre a meccanismi di controllo che concorrono a:
1- Evitare sprechi e inefficienze
2- Inserire fondi di partecipazione delle aziende farmaceutiche.
Nel rispetto della Legge 29, Novembre 2007, ogni anno l’Aifa attribuisce all’azienda farmaceutica un budget – uno per la spesa territoriale e uno per quella ospedaliera – entrambi calcolati sulla base dei consumi dell’anno precedente ed erogato per ciascuna autorizzazione all’immissione in commercio (AIC) di un farmaco stabilita da un team di esperti che riconosce la validità del medicinale.
La somma del budget territoriale e di quello ospedaliero a disposizione delle aziende farmaceutiche si chiama company budget, corrisponde all’investimento che il Servizio Sanitario Nazionale può sostenere relativamente alle nuove molecole immesse sul mercato ed è il tetto di spesa che, in caso di sforamento, dovrà essere ripianato per una parte dalle aziende farmaceutiche.
Il procedimento per appianare il tetto di budget si chiama pay back, ed è un meccanismo che consente alle aziende farmaceutiche di erogare risorse economiche alle Regioni che hanno bisogno di un sostegno per gestire la propria spesa farmaceutica.
Ancora oggi sono in vigore i tagli generalizzati sui prezzi introdotti dalla legge finanziaria del 2007: le aziende farmaceutiche hanno la possibilità di sospende il secondo taglio del 5% restituendo alla Regione tale importo sulla base del fatturato del farmaco nell’anno precedente.
Per aumentare l’efficienza nella gestione della spesa dei farmaci innovativi e ad alto costo, l’Aifa ha previsto diversi meccanismi di condivisione della spesa da applicare in base al caso specifico:
- Sconto sui primi cicli di terapia per tutti i pazienti in trattamento secondo i criteri stabiliti dall’Aifa
- Parziale restituzione della spesa sostenuta per i pazienti che non hanno risposto alla terapia
- Totale restituzione della spesa nel caso in cui il paziente non risponde alla terapia.
Monitorare il consumo e la spesa farmaceutica territoriale e ospedaliera è necessario per valutare possibili manovre correttive che rispristino i livelli di spesa programmati così come richiede la normativa vigente.
Le aziende farmaceutiche hanno un ruolo attivo e importante nella gestione della spesa farmaceutica e dell’efficienza del Servizio Sanitario Nazionale nel tutelare il diritto alla salute di ciascun cittadino.
Il video di seguito mostra in modo semplice ed efficace quanto spiegato nell’articolo. Per ulteriori informazioni potete visitare il sito dedicato http://controllodellaspesafarmaceutica.msditalia.it/.
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