Scritto da Francesco S. Cantù, giornalista pubblicista (Ordine giornalisti della Lombardia) tessera N° 118321
Pubblicato il 08/10/2009
Modificato il 08/10/2009
L'acne volgare è una malattia infiammatoria del follicolo pilo-sebaceo che colpisce nella sua forma lieve circa il 90% degli adolescenti. Però ultimamente pare interessare anche i trenta-quarantenni, soprattutto donne. L’acne volgare si manifesta tipicamente al volto e alla parte superiore del tronco, con lesioni, a seconda della gravità, quali comedoni, papule, pustole, noduli e cisti.
Tre sono gli eventi principali coinvolti nella patogenesi dell’acne: l’ipercheratosi della guaina epiteliale esterna che riveste i follicoli piliferi, dovuta a un’accelerata produzione di materiale corneo che concorre, con la ritenzione di sebo, alla formazione del comedone, il cosiddetto punto nero; l’aumentata produzione di sebo nelle regioni dove le ghiandole sebacee sono più voluminose, come volto, dorso, décolleté; la colonizzazione dei follicoli piliferi da parte del Propionibacterium acnes, il batterio che causa l’infezione nell’acne e la conseguente formazione di pustole, ossia i brufoli, noduli, ecc. Tali eventi dipenderebbero da una maggiore biodisponibilità degli androgeni, gli ormoni sessuali maschili, a livello delle ghiandole sebacee e dei cheratinociti, le cellule dell’epidermide. Ciò avviene in entrambi i sessi, perché gli androgeni sono prodotti oltre che a livello testicolare, in minor quantità anche dalle ovaie e dalle ghiandole surrenali.
L’acne volgare si dice polimorfa perché spesso coesistono diverse lesioni come comedoni, papule e pustole, ed è costante la presenza di sebo che dà il caratteristico aspetto oleoso, lucido alla cute. Inoltre una cura non appropriata o “fai da te” e l’abitudine di strizzare brufoli e punti neri possono causare lesioni permanenti, come le cicatrici.
L’acne volgare può causare negli adolescenti problemi psicologici perché può segnare pesantemente la pelle sia nel corso della sua fase attiva sia in seguito, quando le lesioni si sono cicatrizzate, con notevole impatto sulla vita affettiva, sociale e professionale del soggetto.
1. L’acne colpisce più i maschi o le femmine?
Il sesso maschile è lievemente più colpito durante l’adolescenza. Per alcuni studiosi l’incidenza è del 91% nei maschi e del 79% nelle femmine durante l'adolescenza e del 3% nei maschi e del 12% nelle femmine in età adulta.
2. Si può guarire dall’acne?
L’acne migliora dopo mesi di cure costanti e, una volta ottenuta la regressione, è necessario continuare con i trattamenti di mantenimento per evitare le recidive.
3. Un’alimentazione ricca di grassi o cioccolato influenza l’acne?
Il cibo non influenza l’insorgenza o il peggioramento dell’acne. Una dieta scorretta induce altre problematiche, ma non l’acne.
4. Portare i capelli sulla fronte, aumenta l’acne?
Tenere i capelli sulla fronte non permette al sebo di fluire liberamente e ciò aumenta l’oleosità della pelle, non migliorando la situazione.
5. Le lampade abbronzanti fanno bene all’acne?
Apparentemente sì, poiché l’abbronzatura maschera le lesioni infiammatorie, ma in realtà i raggi ultravioletti, sia artificiali sia naturali come quelli del sole, inducono un peggioramento dell’acne, visibile successivamente.
6. Il make up fa peggiorare l’acne?
Ci sono in commercio prodotti creati appositamente per le pelli acneiche, non comdogenici e oil free, che possono essere utilizzati con tutta tranquillità e che aiutano molto i pazienti a essere costanti nella terapia. Si tratta di linee complete, con detergenti delicati, ma adatti, creme idratanti sebo regolatrici e opacizzanti da applicare al mattino, sotto l’eventuale make up, anch’esso studiato ad hoc. Il dermatologo, oltre alla terapia farmacologica topica e/o sistemica può consigliare i prodotti più idonei.
7. È vero che la pillola anticoncezionale può risolvere alcuni tipi di acne?
In alcune pazienti la terapia ormonale può essere di giovamento, ma sempre su indicazione del dermatologo e/o del ginecologo, previo alcuni esami ematochimici di tipo ormonale e l’ecografia ovarica, per rivelare la presenza di eventuali cisti. In ogni caso la terapia topica è sempre fondamentale.
8. Strizzare brufoli e punti neri crea infezioni aumentando l’acne?
Le pustole acneiche sono infettive, perciò si consiglia di non manipolare le lesioni per evitare di peggiorare i fenomeni infettivi e infiammatori locali e di lasciare cicatrici più evidenti.
9. Perché l’acne può essere così devastante sotto il profilo psicologico?
L’acne è in grado di provocare disturbi importanti della sfera psichica ed emozionale perché può portare l’adolescente che ne è affetto a un’alterata percezione del proprio corpo che si ripercuote anche sulla vita di relazione. L’acne può influenzare sentimenti, emozioni e i già difficili rapporti interpersonali di un’epoca tipicamente conflittuale, causando ansia e depressione.
10. Una persona coperta di cicatrici da acne può curarsi?
Attualmente le cure dermatologiche possono prevenire l’insorgenza delle cicatrici acneiche, per questo è importante non sottovalutare l’acne, anche nelle sue forme lievi, e rivolgersi allo specialista alla prima comparsa. Oggi comunque ci sono numerose tecniche che agiscono sulle cicatrici e che possono farle scomparire o migliorarle, ma è importante rivolgersi al dermatologo per avere il giusto consiglio per ogni specifico caso.
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