Articolo a cura del Prof. Francesco Lippi, Medico Chirurgo Specialista in Endocrinologia.
Il bulbo pilifero è incredibilmente sensibile allo stato di salute dell’intero organismo, e già in condizioni fisiologiche normali vi è un naturale ciclo di caduta e ricrescita. Molti fattori possono incidere sulla sua fisiologia: lo stress, le carenze vitaminiche, le malattie autoimmuni fino a stati di debilitazioni organiche in relazione a patologie endocrinologiche, infettive o neoplastiche.
In pazienti affetti da patologie della tiroide e, in modo particolare, nei pazienti con ipotiroidismo da tiroidite di Hashimoto, la carenza di ormone tiroideo determina una riduzione del trofismo sia dei capelli che della cute e degli annessi cutanei. Quando il bulbo pilifero si debilita anche la salute dei capelli viene compromessa; questi cadono a ciocche e si spezzano, si assottigliano e si fanno più radi. Nell’ipotiroidismo conclamato e di lunga durata, le sopracciglia possono ridurre la peluria nella loro parte esterna e la cute può apparire più gialla per la deposizione di caroteni nello strato subepidermico in particolare nei palmi delle mani.
Manifestazioni simili sono presenti nell’alopecia sia nella donna che nell’uomo. Questa si manifesta con la perdita completa dei bulbi di aree più o meno ampie, fino alla perdita completa di peli e capelli. L’alopecia può essere sia di tipo androgenetico sia di natura autoimmune. La carenza di vitaminaD3 e, di conseguenza, anche dell’assorbimento di calcio, incidono sulla consistenza di capello, unghie e peli.
Un’altra causa endocrinologica che può interessare il capello è rappresentata dalla sindrome dell’ovaio micropolicistico. In queste giovani donne l’ovaio produce un livello di ormoni androgeni superiore alla norma con comparsa di amenorrea, acne e peluria in aumento. I capelli in questo caso si riducono di spessore e tendono a cadere più facilmente.
Terapia
Nel caso di ipotiroidismo è sufficiente introdurre una buona quantità di ormone tiroideo sintetico (l-tiroxina sodica) per permettere di avere un buon livello circolante sia di ormoni tiroidei che dell’ormone tireotropo (TSH). Nei casi con autoimmunità associata (tiroidite di Hashimoto) si unisce anche la terapia con selenio come antiossidante.
In caso di carenza di vitaminaD3 circolante è sufficiente introdurre vitaminaD3 (colecalciferolo) per bocca o per via parenterale in particolare durante il periodo autunno-inverno per riequilibrare il valore circolante. I raggi ultravioletti faranno il resto durante la fase primavera-estate permettendone un buon assorbimento.
Nella sindrome dell’ovaio micropolicistico è corretta sia una terapia estroprogestinica (per evitare la riformazione delle microcisti ovariche) con ripresa del ciclo mestruale, sia una terapia antiandrogena per ridurre i valori degli ormoni androgeni e quindi permettere la ricrescita ed il rinforzo dei capelli.
Articolo a cura del Prof. Francesco Lippi, Medico Chirurgo Specialista in Endocrinologia. Il bulbo pilifero è…(Leggi Tutto)
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