Fumo passivo

clicca per votare





Danni fumo passivo Dati IARC Il fumo passivo sui bambini Dati allarmanti


Scritto da

Felicita Scardaccione, giornalista pubblicista (Ordine regionale della Puglia)


Pubblicato il 29/10/2009

Modificato il 29/10/2009

Gli studi scientifici hanno ormai ampiamente dimostrato che il fumo passivo aumenta il rischio di sviluppare malattie: c’è correlazione fra tumore ed esposizione al fumo passivo e il rischio aumenta in base alla quantità e alla durata dell’esposizione.

 

Per questo il fumo passivo è ora inserito di diritto nell’elenco delle sostanze catalogate come sicuramente cancerogene per l’uomo dalla IARC (International Agency for Research on Cancer). Infatti il 70% delle persone sane che vivono accanto a fumatori soffre di irritazioni e infiammazioni oculari, mal di testa, riniti e infiammazioni delle prime vie respiratorie. Fumo passivo presente negli ambienti con una percentuale di oltre 4000 sostanze chimiche, di cui più di 50 riconosciute come cancerogene e tossiche. Questo comporta che nelle persone che già soffrono di malattie cardiovascolari o polmonari (soprattutto se di natura allergica), il fumo passivo può causare crisi asmatiche o spasmi coronarici.

 

Non solo: i non fumatori soggetti a ipertensione e con un elevato tasso di colesterolo nel sangue, rischiano di sviluppare anche loro malattie dell'apparato cardiocircolatorio (aterosclerosi, ischemia, infarto) con una percentuale del 30% in più specie se esposti al fumo passivo in casa, registrato del 20% se si parla di donne. Mentre l’esposizione al fumo passivo in ambito lavorativo accresce tale rischio del 16-19%.

 

Dato allarmante infine è lo studio effettuato sul fumo passivo respirato da bambini e adolescenti: in Italia si è rilevato come il fattore principale di esposizione sia proprio il fumo dei genitori. Si calcola che circa il 50% dei bambini è esposto al fumo passivo di almeno un genitore con un incidenza molto rilevante di pericolo per la loro salute. Che varia dal 20 al 40% di probabilità in più per i ragazzini di ammalarsi di polmoniti e bronchiti gravi entro il primo anno di vita, più soggetti anche al rischio di tosse, otiti, tonsilliti, tracheiti e difficoltà respiratorie con un incremento del rischio di asma del 50%. 



Fonti:

www.dronet.org

Ha collaborato:
Gaetano Deruvo
(Presidente della SITD Puglia – Sezione Regionale Pugliese della Società Italiana Tossico Dipendenze)





Commenti

Attenzione per poter inviare il tuo commento devi effettuare l'accesso con le tue credenziali oppure Registrati
Commenta anche tu

Articoli

lascia la tua e-mail per ricevere aggiornamenti e notizie



Desidero ricevere comunicazioni promozionali e newsletter da parte di ABCsalute s.r.l. come specificato all' art.3b


   Iscriviti alla Newsletter   
Grazie per esserti registrato alla newsletter di ABCsalute.it

ABCsalute S.r.l. ora axélero S.p.A. Copyright 2009 - 2024 ©Tutti i diritti riservati - C.F./Partita IVA IT 07731860966
Sede Legale: via Cartesio, 2 20124 Milano - Cap. Soc. € 68.000,00 i.v - R.E.A. Milano n. 1978319 - N.Telefono +39 02 83623320 - info@axelero.it

Aggiornato al 25/11/2024 - Il sito si finanzia con gli abbonamenti dei medici inserzionisti e non riceve finanziamenti dalla pubblicità o dalla visualizzazione di contenuti commerciali.
Il contenuto editoriale del sito non è influenzato dalle fonti di finanziamento.