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Endocrinologi, meno rischio tumori riducendo diabete e obesità

Prevenire obesità e diabete per ridurre il rischio di tumori

Endocrinologi, meno rischio tumori riducendo diabete e obesità Endocrinologi, meno rischio tumori riducendo diabete e obesità


Scritto da

AdnKronos Salute (Agenzia Giornalistica di Comunicazione)


Pubblicato il 08/07/2011

Modificato il 08/07/2011

Tra i diversi rischi di complicanze legati al diabete mellito di tipo 2, malattia in costante crescita insieme all'obesità, ci sono infatti anche le patologie oncologiche, come è stato dimostrato di recente. Da qui la necessità di contrastare l'avanzata della malattia, come hanno spiegato gli esperti in occasione il 35esimo Congresso Nazionale della Società Italiana di Endocrinologia (SIE). "Nonostante si sappia da tempo - illustra il Prof. Antonino Belfiore, endocrinologo all'Università di Catanzaro - che il diabete si associa a importanti complicanze croniche, quali quelle cardiovascolari, renali e oculari, solo recentemente è stato dimostrato quanto queste due patologie si associano a un aumentato rischio di sviluppare tumori maligni.

 

Inoltre nel paziente neoplastico, obesità e diabete si associano spesso a una prognosi peggiore". "Una serie di studi - aggiunge il Prof. Antonino Belfiore - ha portato alla conclusione che questo aumentato rischio tumori è dovuto principalmente all'aumento dell'insulina circolante (iperinsulinemia) conseguente a una resistenza periferica all'azione dell'insulina che si verifica sia nei pazienti obesi che nei pazienti con diabete di tipo 2. L'iperinsulinemia promuove - sottolinea l'esperto - la crescita cellulare in maniera sia diretta che indiretta. Studi del nostro gruppo - dice - hanno evidenziato che le cellule tumorali sono particolarmente sensibili all'azione dell'insulina perché esprimono alti livelli di recettore insulinico e specialmente della sua isoforma fetale (isoforma A o IR-A). Inoltre, le cellule staminali maligne, che sono quelle che danno inizio al tumore, esprimono livelli ancora più alti di IR-A". Tutte indicazioni che potrebbero essere utile per la ricerca di nuove terapie.



Fonti:

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