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Pubblicato il 05/07/2011
Modificato il 05/07/2011
Un naso elettronico 'in forze' all'Università Cattolica di Roma fiuterà il respiro dei malati di asma. Sulla base dei composti chimici 'annusati' dai sensori, sarà possibile tracciare l'identikit molecolare della patologia. Una sorta di 'respiroma' che permetterà una diagnosi sempre più personalizzata, in modo da definire cure su misura ad hoc per ogni paziente e in particolare per i malati più gravi. Lo studio - annunciato in occasione della Giornata Mondiale dell'Asma che si è celebrata il 3 Maggio u.s. e finanziato dall'Unione Europea - è al via e rientra nel progetto U-Biopred (Unbiased Biomarkers for the Prediction of Respiratory Disease Outcomes), un consorzio composto da 20 centri universitari europei, tra cui per l'Italia l'Università Cattolica e l'Università di Catania; 10 industrie farmaceutiche; 6 organizzazioni di pazienti, tra cui Liaf-Onlus (Lega Italiana Antifumo), 3 piccole-medie imprese e una multinazionale non farmaceutica. Il progetto ha vinto il bando Innovative Medicines Initiative (IMI) 2008 dal titolo 'Understanding Severe Asthma', comprensione dell'asma grave.
I dati, ottenuti attraverso tecnologie non invasive come il naso elettronico e la spettroscopia in risonanza magnetica nucleare, verranno elaborati utilizzando avanzate metodiche bioinformatiche - spiega l'Università Cattolica di Roma in una nota - e consentiranno di tracciare la mappa delle molecole del respiro dei pazienti, arrivando a distinguere all'interno dell'asma grave diverse tipologie di malati. L'Unità Operativa della Cattolica-Policlinico Gemelli di Roma - coordinata da Paolo Montuschi dell'Unità Operativa di Farmacologia, e composta da Salvatore Valente dell'Unità Operativa di Fisiopatologia Respiratoria, Nadia Mores dell'UO di Farmacologia, Gina Zini dell'UO di Ematologia, Libero Lauriola dell'UO di Anatomia Patologica, Paola Cattani dell'Istituto di Microbiologia e Andrea Motta dell'Istituto di Chimica Biomolecolare del CNR di Pozzuoli (Napoli) - sarà impegnata negli studi clinici previsti dal progetto di ricerca, e nella messa a punto ed esecuzione di tecnologie innovative non invasive che puntano a tracciare l'identikit molecolare personalizzato dell'asma. Il gruppo della Cattolica sarà impegnato nell'identificazione delle molecole biologiche 'spie' della patologia (biomarker), ma anche nella caratterizzazione dei pazienti con metodiche convenzionali, nell'identificazione delle caratteristiche dei vari tipi di asma e del diverso tipo di risposta ai farmaci.
Sulla base di questi dati, in un successivo studio clinico sarà valutata la risposta a nuovi medicinali per l'asma grave. L'asma, ricordano gli esperti, colpisce il 5-7% degli adulti italiani. In particolare, l'asma grave interessa 2 persone su 100 mila, è particolarmente invalidante e in molti casi non viene adeguatamente controllata con le terapie normalmente efficaci negli altri pazienti. Da qui la caccia al 'respiroma' dei malati gravi, per confrontare il profilo delle molecole presenti nel loro respiro con quello di persone sane o con asma lieve. "A questo studio, della durata di 5 anni - spiega Montuschi - parteciperanno pazienti con asma grave e, come gruppo di controllo, pazienti con asma lieve e soggetti sani". Tutti gli arruolati "saranno sottoposti, oltre che ad analisi del respiro mediante naso elettronico e spettroscopia in risonanza magnetica nucleare, a tutti gli esami previsti dal progetto di ricerca, come misurazione del monossido di azoto nell'aria espirata, un esame non invasivo per la prima volta introdotto in clinica in Italia presso il Policlinico A. Gemelli, prove di funzionalità respiratoria, analisi dell'espettorato indotto e analisi di indicatori biochimici su diverse matrici biologiche. L'identificazione del quadro molecolare della malattia avrà importanti implicazioni cliniche sul miglioramento della gestione del paziente con asma grave, sia dal punto di vista diagnostico che terapeutico".
Per Approfondire: Vedi Link oppure www.ginasthma.org
Fonti:
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