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Cosa rappresentano i capelli per un uomo?

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Capelli uomo Capelli uomo


Pubblicato il 26/07/2016

Modificato il 26/07/2016

Articolo a cura della Dott.ssa Marcella Cannalire, Specialista in Psicoterapia, in collaborazione con la psicologa Dott.ssa Monica Felisetti.

Per l’uomo, il corpo ha come centro il proprio organo generativo che è esterno e prende forma e consistenza: da qui, la sua tendenza a esibire far mostra di ulteriori attributi. Nel parlare dei capelli in relazione all’uomo, non si tratta di coprire, vestire o aggiungere, ma di riconoscere alla capigliatura un valore più prettamente sociale.

 

I capelli corti, tipicamente alla maschietto, rappresentano l’immagine e il codice standard della mascolinità. Rispetto a questo standard, tutte le varianti più o meno lunghe e le inversioni giocano sull’identificazione. Un esempio eclatante di gioco maschile con i propri capelli è quelli molto esercitato e libero del compianto David Bowie. Mentre i ragazzi e i rocker capelloni lo sono per protesta verso i ruoli predefiniti e le identificazioni borghesi.

 

L’uomo attribuisce ai capelli anche un valore di potenza. Non a caso, il taglio dei capelli è una delle immagini di cui si serve il lavoro onirico “per la rappresentazione simbolica dell’evirazione” (Freud, Interpretazione dei sogni, Vol. 3, p. 328). E nota è anche la storia biblica di Sansone che perse la sua forza, e potenza sessuale, quando gli furono tagliati i capelli.

 

L’uomo vive la perdita dei capelli come un segno tangibile del passaggio dall’età adulta a quella dell’invecchiamento. È una fase inevitabile della vita, una trasformazione subita e non scelta che spesso è vissuta in modo negativo. La perdita precoce dei capelli sembra anticipare la vecchiaia o favorire l’identificazione a un ruolo adulto per cui l’uomo non è pronto o per cui è denigrato, come nel caso di un ragazzo deriso dai coetanei.

 

Per evitare di subire la perdita dei capelli, molti uomini attuano la scelta di rasarli: in questo caso, i capelli non ci sono più, ma la “perdita” è positiva perché manifesta la volontà attiva della persona. C’è un rovesciamento del simbolo di virilità rappresentato dai capelli: proprio la testa rasata volontariamente, l’atto del tagliare i capelli, rappresenta la potenza nella volontà dell’atto e anche del soggetto. Oltre, forse, a richiamare l’organo maschile nella sua nudità.
In altri casi, il taglio cortissimo dei capelli ha una valenza sacrificale o rituale come per i monaci.





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