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Alcol: le cifre in Italia e in Europa

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Alcolismo nei giovani L'alcol e i giovani Statistica alcolismo Statistica decessi per alcol Consumo dell'alcol Consumatori a rischio


Scritto da

Felicita Scardaccione giornalista pubblicista (Ordine regionale della Puglia)


Pubblicato il 12/10/2009

Modificato il 12/10/2009

L’alcol in cifre, un impatto globale molto chiaro: 55 milioni di persone sono consumatori a rischio in Europa, 23 milioni gli alcol dipendenti; 195.OOO le persone che muoiono in tutt’Europa per una delle sessanta cause di morte legate all’uso di alcol. Il 25% dei decessi per alcol tra maschi di età compresa tra i 25 e i 29 anni e il 10%, registrato, invece, tra le giovani donne, morte a causa del consumo rischioso di alcol.

 

Ed è oltremodo evidente che in Italia, stando alle cifre raccolte, il fenomeno alcol venga spesso sottovalutato, nonostante si denunci una consistente fascia di popolazione in aumento che segue modelli e stili di vita (come le più note abitudini al consumo durante il sabato sera e gli happy hours) dichiarati “a rischio”. In media, ogni ragazzo consuma in una serata tipica quattro bicchieri, di cui 1,5 di breezer o aperitivo alcolico, 1,5 di birra e un superalcolico. Mentre ogni ragazza consuma tre bicchieri di cui 1,2 di breezer o bevanda alcolica, 1,1 di birra e 0,7 di superalcolico. Inoltre per completezza di indagine vanno anche aggiunti i fattori economici e sociali (come stress da lavoro, onere eccessivo di lavoro, disoccupazione, precarietà, solo per fare degli esempi) che possano altresì avere un ruolo essenziale nell’aumento nocivo e pericoloso del consumo dell’alcol. E svolgere così un ruolo determinante nell’accelerare la dipendenza.

 

Si evince che il quadro così delineato delle cifre sull’alcol è talmente emblematico da aver determinato l’attivazione da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di un Piano di Azione Europeo sull’alcol, di una strategia Comunitaria in stretta collaborazione con gli Stati membri, volta proprio a mettere in atto un’articolata serie di interventi mirati. Indirizzata alle popolazioni più vulnerabili: il nascituro, i minori, gli adolescenti, le donne e gli anziani.



Fonti:

Le Relazioni di Emanuele Scafato
(Presidente della SIA - Società Italiana Alcologica)

Hanno collaborato:
Gaetano Deruvo
(Presidente della SITD Puglia - Sezione Regionale Pugliese della Società Italiana Tossico Dipendenze)





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