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Tra le tipologie di consumatori di alcol in crescita i minorenni

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Alcol giovani Il consumo di alcol fra i giovani Alcol nelle donne In aumento la tipologia femminile Alcol uomini anziani In aumento il consumo tra gli anziani


Scritto da

Felicita Scardaccione giornalista pubblicista (Ordine regionale della Puglia)


Pubblicato il 12/10/2009

Modificato il 12/10/2009

Dai dati recenti è emerso che i consumatori di alcol nel periodo tra il 1998 e il 2008 si sono ridotte le quote delle tipologie dei consumatori di alcol giornalieri, mentre sono notevolmente aumentate quelle tipologie di bevitori occasionali soprattutto nelle età adulte. Analizzando le diverse tipologie di bevitori, il consumo riguarda soprattutto la popolazione tra i 25 e i 64 anni.

 

Il consumo giornaliero è qui fortemente crescente all’aumentare dell’età e anche al titolo di studio e raggiunge il picco per gli uomini tra i 65/74 anni e per le donne tra 60/64 anni. Queste tipologie di consumatori di alcol sono tra l’altro più facili da individuare nelle regioni del Nord-est, con un considerevole aumento per le regioni del Nord-ovest, come la Valle D’Aosta e Piemonte, e del Centro come le Marche. Ma si denuncia il crescente consumo d’alcol fuori pasto tra i giovanissimi, di età tra i 18 e 24 anni, maschi e femmine, con aumento di consumo soprattutto di aperitivi, amari, superalcolici e birra. Per cui tra le tipologie da indicare come altri consumatori di alcol c’è questa nuova fascia di età appena indicata. Negli ultimi anni quest’ultima va omologandosi verso modelli di consumo tipici dei paesi del Nord Europa, coinvolti nel binge drinking, ossia nel bere più di sei bicchieri alcolici in un’unica occasione.

 

Per non parlare di un’altra tipologia di bevitori di alcol attualmente a rischio e verso la quale OMS - l’Organizzazione Mondiale Sanità- sta puntando per far abbassare entro il 2010 i livelli di guardia: sono le tipologie di bevitori registrate tra i minorenni. Considerando la fascia di età tra i 14 e 17 anni si è evidenziato che queste tipologie tra il 1998 e il 2008 sono passate da un consumo del 12,6% al 18,7%, con l’aggravante della presenza in aumento di tipologie di bevitrici femminili, passate nel consumo fuori pasto dal 9,7% al 14,4%.



Fonti:

Relazioni di Emanuele Scafato
(Presidente della Sia - Società Italiana Alcologica)

Ha collaborato:
Gaetano Deruvo
(Presidente della SITD Puglia - Sezione Regionale Pugliese della Società Italiana Tossico Dipendenze)





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