Scritto da Felicita Scardaccione Giornalista pubblicista (Ordine regionale della Puglia)
Pubblicato il 12/10/2009
Modificato il 12/10/2009
In gravidanza l’alcol va abolito. Infatti gli organi vitali, quali cuore, cervello, scheletro si formano durante i primi 10-15 giorni dopo il concepimento. E spesso avviene prima ancora di scoprire di essere in gravidanza. Per proteggere il bambino dunque è d’obbligo smettere di assumere alcol durante il periodo in cui si programma la gravidanza.
Si è rilevato che le donne che abitualmente bevono una o più volte al giorno, siamo sulla media di tre bicchieri al giorno, presentano una maggiore frequenza di aborti soprattutto durante il secondo trimestre di gestazione. Ciò sarebbe imputabile ad un’azione tossica esercitata dall’alcol sul feto anche dopo l’assunzione di dosi modeste, ad esempio due bicchieri nella gravidanza avanzata, perché l’alcol attraversa la placenta e arriva direttamente al feto in una concentrazione praticamente equivalente a quella della madre che ha assunto la bevanda alcolica.
Il feto inoltre non è dotato di enzimi capaci di metabolizzare l’alcol e ne subisce gli effetti dannosi sia a livello cerebrale sia sui tessuti in via di formazione durante la gravidanza. Tale azione negativa interferisce sui normali processi di sviluppo fisico, provocando malformazioni, ed intellettivo, generando ritardo mentale, in maniera più o meno grave, sempre in funzione dei livelli di consumo.
I rischi legati all’alcol in gravidanza sono quindi particolarmente gravi poiché sono causa di carenze vitaminiche che hanno poi ripercussioni sullo sviluppo del nascituro. Inoltre va ricordato che in gravidanza i primi tre mesi e l’ultimo trimestre sono i periodi più delicati e quelli in cui l’alcol determina i danni maggiori per il feto.
Il nascituro, spesso prematuro, può infatti presentare condizioni di sintomi e disturbi definiti alcolici sino alla sindrome conclamata feto-alcolica, irreversibile e spesso progressiva. Tutti fenomeni che si verificano sia in donne che bevono durante la gravidanza, sia in quelle che magari si sono astenute durante la gestazione, ma che avevano abusato pesantemente di alcol in precedenza, durante il periodo del concepimento.
Relazioni di Emanuele Scafato
Fonti:
(Presidente della Sia - Società Italiana Alcologica)
Ha collaborato:
Gaetano Deruvo
(Presidente della SITD Puglia - Sezione Regionale Pugliese della Società Italiana Tossico Dipendenze)
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