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Il consumo di alcol non deve diventare malattia

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Alcol solitudine Alcol e solitudine Effetti alcol donne Gli effetti dell'alcol sulle donne Alcol e dimenticanze L'alcol e i vuoti di memoria


Scritto da

Felicita Scardaccione giornalista pubblicista (Ordine regionale della Puglia)


Pubblicato il 12/10/2009

Modificato il 12/10/2009

Quando il consumo di alcol diventa tale da spingere a pensare che è patologico? Va detto che alcune circostanze o condizioni possono essere di aiuto per identificare le situazioni in cui bisogna smettere di consumare alcol. Si rivela insomma necessario e costituisce la scelta migliore per la propria salute. Anche perché il livello di rischio in agguato può essere influenzato da numerosi fattori individuali quali il sesso, l’età, il peso.

 

Chi pesa meno, per esempio, come nel caso delle donne, subisce maggiormente gli effetti dell’alcol a causa della ridotta quantità di liquidi e di grassi nell’organismo. E la maggiore vulnerabilità femminile è anche da considerare in funzione dell’età, sia per le adolescenti, dai 16 ai 18/20 anni, sia per gli anziani, oltre i 65 anni, ai cui si raccomanda, se proprio non si volesse rinunciare al bere, di non consumare più di un bicchiere di qualsiasi bevanda alcolica al giorno.

 

Assolutamente si deve smettere di consumare alcol, se si iniziano ad avere vuoti di memoria o frequenti dimenticanze, se ci si sente soli e depressi, se si bevono alcolici appena svegli, se la mattina si hanno tremori dopo aver bevuto la sera, se si è provato disagio o senso di colpa a causa del consumo di alcol, se si è stati oggetto di critiche per il proprio consumo, se qualcuno ha fatto rilevare la necessità di smettere o di ridurre il consumo.
Un altro segno che può dare idea che il consumo dell’alcol sta per diventare patologico, un vero e proprio campanello di allarme verso la malattia, è il comportamento nel quale si nota l’individuo che sente la necessità di bere più velocemente degli altri, per affrontare dei problemi e non è poi in grado di smettere il consumo una volta iniziato, o finisce per bere di nascosto, o consumare gli alcolici nascondendoli alla vista degli altri.



Fonti:

Relazioni di Emanuele Scafato
(Presidente della Sia - Società Italiana Alcologica)

Ha collaborato:
Gaetano Deruvo
(Presidente della SITD Puglia - Sezione Regionale Pugliese della Società Italiana Tossico Dipendenze)





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