ARTRITE REUMATOIDE

La patogenesi di tale malattia sembra legata a:

• predisposizione genetica;
• autoimmunità, elevati livelli di Fattore Reumatoide (autoanticorpi diretti contro le immunoglobuline IgG) sono associati con sintomi più acuti della malattia;
• agenti patogeni quali virus o batteri possono scatenare un’anomala risposta immunitaria dell’organismo verso antigeni del proprio organismo che che non dovrebbero attivare il sistema immune alla produzione di anticorpi.

La diagnosi viene effettuata in presenza di almeno 4 dei seguenti criteri:

• rigidità mattutina prolungata di circa un’ora,
• dolori articolari presenti in almeno 3 sedi,
• artrite dell’articolazioni delle mani,
• tumefazione simmetrica delle articolazioni,
• presenza di noduli reumatoidi,
• positività negli esami ematochimici del fattore reumatoide,
• alterazioni articolari presenti negli esami radiologici.

Le terapia dell’artrite reumatoide servono per contrastare il dolore ed impedire la progressione delle lesioni articolari. Vengono somministrati:

• farmaci antinfiammatori,
• farmaci corticosteroidi,
• farmaci immunosoppressori,
• farmaci biologici (anti-TNF, anti IL-1) i quali inibiscono la liberazione di queste citochine prodotte dal sistema immunitario responsabili del processo infiammatorio sistemico.

I sintomi principali di tale malattia sono:

• rigidità articolare mattutina,
• dolore e difficoltà nei movimenti,
• perdita di forze,
• perdita dell’appetito,
• febbre,
• deformità articolari,
• osteoporosi,
• infiammazione agli occhi,
• noduli reumatoidi, si sviluppano nel 20-30% dei pazienti. Sono localizzati a livello delle strutture periarticolari come i gomiti e sono costituiti da una zona centrale di materiale necrotico e una zona esterna formata da tessuto di granulazione.