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Guida all’autopalpazione del seno

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Autopalpazione del seno Autopalpazione del seno


Pubblicato il 17/01/2017

Modificato il 17/01/2017

A cura di: Ufficio stampa Sorgente Genetica

Screening e controlli medici regolari sono molto importanti al fine di prevenire l’insorgenza di numerose patologie e malattie oncologiche. Dolore al seno e secrezioni possono essere campanelli di allarme che indicano la presenza di qualcosa di anomalo nella mammella. Come primo controllo semplice e veloce è possibile effettuare un’autopalpazione, ma sarà comunque necessario sottoporsi a visite specialistiche. 

 

Effettuare regolarmente un controllo sul proprio seno può favorire la diagnosi precoce del tumore alla mammella, aumentando sensibilmente le probabilità di sopravvivenza. Secondo dati scientifici infatti, la sopravvivenza a cinque anni da una diagnosi precoce delle donne colpite da tumore al seno è di circa il 98%.1 Affinché sia efficace, l’autopalpazione deve essere effettuata in maniera corretta.

 

Prima di iniziare con l’autopalpazione è importante dedicare alcuni minuti all’osservazione del seno. Di fronte a uno specchio, rilassate le braccia lungo i fianchi e osservate se le mammelle presentano un profilo anomalo come affossamenti, sporgenze, e alterazioni di colore e della forma dei capezzoli. Effettuate poi le stesse osservazioni a braccia alzate.

 

Procedete quindi con l’autopalpazione. Portate un braccio sopra la testa e con la mano libera iniziate a toccare delicatamente la mammella mantenendo le dita tese, alla ricerca della presenza di irregolarità nel tessuto (come indurimenti o ispessimenti) o masse anomale. Effettuate la palpazione in entrambi i seni.   

 

Successivamente sdraiatevi su una superficie piana, come il letto, appoggiando testa e spalle. Portate dunque un braccio dietro alla testa e, mantenendo dita e mano appiattite, effettuate nuovamente la palpazione della mammella, questa volta tramite movimenti circolari partendo dall’esterno e arrivando fino al capezzolo. Non scordatevi di effettuare la palpazione anche a livello dell’incavo dell’ascella, dove possono essere presenti dei noduli. 

 

Infine stringere delicatamente il capezzolo tra indice e pollice, così da verificare la presenza di eventuali fuoriuscite di liquidi e, in tal caso, controllatene il colore.

 

È importante effettuare questo auto-controllo in maniera regolare, almeno una volta al mese. Per le donne che hanno ancora il ciclo è consigliato effettuare l’autopalpazione alla fine del ciclo mestruale, quando il seno è più morbido e meno sensibile. 

 

Nel caso si rilevassero anomalie come noduli, fuoriuscita di liquidi o infossamenti è importante rivolgersi immediatamente al proprio medico. Non bisogna sottovalutare nessuna anomalia, ma non bisogna nemmeno allarmarsi prima di aver effettuato tutti i dovuti controlli.

 

Screening mirati e precoci sono fondamentali, in modo particolare per le donne che hanno familiarità con casi di tumore al seno o all’ovaio. Oltre agli esami classici, quali mammografia o ecografia, è possibile effettuare test genetici per rilevare la presenza di mutazioni a carico dei geni BRCA, che sono associate all’insorgenza del 5-10% di casi di tumore alla mammella e del 15% di tumore alle ovaie. 2,3

Per maggiori informazioni sui test genetici per le mutazioni su BRCA visita:www.brcasorgente.it

 

Fonti

1.  airc.it

2.  Campeau PM, Foulkes WD, Tischkowitz MD. Hereditary breast cancer: New genetic developments, new therapeutic avenues. Human Genetics 2008; 124(1):31–42

3.  ?Pal T, Permuth?Wey J, Betts JA, et al. BRCA1 and BRCA2 mutations account for a large proportion of ovarian carcinoma cases. Cancer 2005; 104(12):2807–16 





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