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Tumore alla tiroide : tumore benigno o maligno alla ghiandola tiroidea

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Scritto da Daniela Gallotti, giornalista professionista (Ordine regionale della Lombardia)

Pubblicato il 16/09/2015

Modificato il 05/08/2010

La tiroide ha il compito di produrre ormoni che, attraverso il sangue, regolano il metabolismo dell'organismo: la produzione di ormoni da parte della tiroide è strettamente collegata alla produzione di un altro ormone, il TSH, secreto dalla ghiandola pituitaria nella parte più profonda del cervello. Lo iodio è una sostanza fondamentale per la produzione di ormoni e, come vedremo, ha un ruolo anche nella diagnosi e nella cura del tumore alla tiroide, provocato da una crescita anomala di un gruppo di cellule. Non si tratta di un cancro molto comune e la sopravvivenza è molto elevata: ad ogni modo le donne sono colpite quattro volte più degli uomini.
Sono fattori di rischio il gozzo, ossia la crescita benigna della ghiandola per carenza di iodio, e l'esposizione a radiazioni: subentra infatti in soggetti sottoposti per altri tumori a radioterapia, soprattutto del collo.

 

Il tumore alla tiroide può essere benigno o maligno.
Può essere curioso sapere che in corso di autopsia, qualora sia analizzata la ghiandola, si scopre che nel 5% dei casi era presente un tumore alla tiroide non diagnosticato in vita: ciò significa che il cancro alla tiroide è molto più frequente di quanto si pensi, che è spesso asintomatico, cresce lentamente e in maniera poco invasiva.
Il tumore alla tiroide è sempre un adenocarcinoma e nella maggior parte dei casi è papillare, meno di frequente follicolare. Nel primo caso la diagnosi è più semplice, mentre nel secondo le cellule tumorali si mimetizzano meglio tra quelle normali.
È molto raro ma anche molto aggressivo il cancro anaplastico della tiroide, che sviluppa presto metastasi a distanza.

 

Diagnosi e terapia oncologica.
La diagnosi parte dall'osservazione di un nodulo isolato nella ghiandola: lo si sente toccando il collo in corrispondenza della tiroide. Un nodulo non è però obbligatoriamente un tumore alla tiroide: i noduli tiroidei sono spesso manifestazione di una iperplasia tiroidea, che è benigna. È più facilmente cancro se la crescita ha raggiunto le dimensioni di una massa.
L'esame più utile per la diagnosi è la scintigrafia tiroidea, che impiega lo iodio radioattivo come tracciante: i noduli ricchi di iodio radioattivo appaiono molto colorati (i cosiddetti noduli “caldi”) e sono quelli benigni, mentre i noduli che non inglobano lo iodio si definiscono freddi e possono nascondere un tumore.
La chirurgia è la terapia oncologica più adoperata: l'asportazione coinvolge di solito tutta la ghiandola, nonché i linfonodi interessati. Dopo l'intervento il paziente viene sottoposto a cure sostitutive di ormoni tiroidei. Nei casi di metastasi, al posto della chemioterapia, è molto più usato lo iodio radioattivo.
Vista la correlazione tra gozzo e tumore alla tiroide, il miglior modo di prevenire il cancro è utilizzare sale iodato in cucina per evitare carenze.



Fonti: - Enciclopedia Treccani (Novecento) - Ist. della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani Ed. 1990 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
- Enciclopedia della Medicina - DeAgostini Ed. 2010 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
- L'Universale della Medicina - Garzanti Ed. 1995 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link




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