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Il tumore alla prostata è il cancro più frequente tra gli uomini sopra i 65 anni

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Scritto da

Daniela Gallotti, giornalista professionista (Ordine regionale della Lombardia)


Pubblicato il 05/08/2010

Modificato il 05/08/2010

Il tumore della prostata è la neoplasia più comune tra gli uomini sopra i 65 anni di età ed è tra le principali cause di mortalità per cancro: è strettamente legato all'età, ma sono fattori di rischio anche componenti genetiche e un'alimentazione ricca di grassi. Nella maggior parte dei casi assume la forma dell'adenocarcinoma, a crescita lenta: si può manifestare con difficoltà di minzione, peraltro frequente e scarsa, e bruciore, ma questi sintomi possono anche non comparire.

 

Come si sviluppa e si cura il carcinoma prostatico.
Come abbiamo detto, lo sviluppo del tumore alla prostata è lento: nella maggior parte dei casi resta confinato alla prostata e, se diagnosticato in tempo, dà un'alta percentuale di sopravvivenza. La terapia più praticata è la prostatectomia, ossia l'operazione di asportazione della prostata, ma può essere praticato anche un intervento terapeutico di castrazione: gli ormoni androgeni, infatti, favoriscono la crescita delle cellule tumorali, soprattutto quando il carcinoma è già degenerato in metastasi, e quindi può rendersi necessario un blocco androgenico. Il blocco della secrezione può anche essere ottenuto per via farmacologica, a livello dell'ipofisi con terapia di estrogeni, oppure di sintesi degli androgeni nelle ghiandole surrenali. Per il tumore alla prostata viene applicata anche la radioterapia, esterna o interstiziale. La chemioterapia è di norma riservata, invece, ai casi più gravi e ai malati che non rispondono più alla terapia ormonale.

 

Non c'è prevenzione.
Non è attualmente possibile una forma di prevenzione primaria del tumore alla prostata, se non con l'adozione di una dieta povera di grassi saturi di derivazione animale, ma una diagnosi precoce del tumore è fondamentale. Di norma il medico effettua un'esplorazione rettale e prescrive un dosaggio di antigene prostatico specifico: se i test risultano positivi, si procede con una biopsia tramite una sonda nel retto per accertare la presenza di cellule maligne, ma se il risultato è incerto si consigliano TAC e risonanza magnetica.

 



Fonti:

- Enciclopedia Treccani (Novecento) - Ist. della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani Ed. 1990 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
- Enciclopedia della Medicina - DeAgostini Ed. 2010 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
- L'Universale della Medicina - Garzanti Ed. 1995 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link





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