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Coppia bianca: il possibile percorso psico-sessuologico

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Coppia bianca e percorso sessuologico Coppia bianca e percorso sessuologico


Scritto da

Dott. Raffaele Bifulco


Pubblicato il 18/05/2015

Modificato il 18/05/2015

Dopo aver fatto chiarezza sulla definizione di coppia bianca e sull’impossibilità di avere rapporti completi, parliamo adesso di come un medico sessuologo può aiutare a superare il disturbo causa di disagi personali e di coppia.

 

La sessualità non vissuta volontariamente in modo completo sposta il baricentro della stabilità di coppia in direzioni di crisi importanti che possono anche determinare l’interruzione dei legami affettivi. Secondo il mio parere, l’intervento psico-sessuologico dovrebbe essere tempestivo e assolutamente centrato sulla realtà specifica della coppia.

 

Il percorso da compiere non può essere standardizzato ma deve rispondere in maniera puntualealle caratteristiche di personalità, ai disagi interiori, alle “crisi relazionali” e ai problemi concreti che presentano i due partner. Comunemente, il “dramma” patito da una coppia bianca riguarda il “malessere da deprivazione” di un naturale e appagante piacere sessuale e, in casi specifici, dal conseguente impedimento di concepire un figlio.

 

Gli effetti possono essere anche gravemente destabilizzanti. Ne conseguono quasi sempre, infatti, dinamiche di relazione, forme di comunicazione e meccanismi di comportamento disfunzionaliche aggravano la situazione e, spesso, concorrono al collasso della coppia stessa. Sul piano individuale,i partner subiscono ferite importanti alla loro identità sessuale, maschile e/o femminile, indipendentemente dal loro orientamento sessuale.

 

Ribadisco che per una coppia che si scopre nella condizione di impossibilità di compiere rapporti sessuali completi è di assoluta importanza affrontare in modo franco e proattivo la questione. Prima che i sentimenti di unità, amore e solidarietà siano compromessi, è fondamentale rivolgersi subito a uno specialista del campo sessuologico eapprocciare la questione insieme a lui.

 

Alla luce dell’esperienza clinica sottolineo che è necessario mettere da parte i deleteri sentimenti individuali di colpa e di inadeguatezza a cui si è quasi sempre esposti in questi casi. Alla stessa maniera,va sospeso ogni atteggiamento di giudizio e accusa del partner: questo è l’errore più diffuso e pericoloso. Le problematiche dell’intimità vanno vissute come comuni e mai affrontate non come un handicap di uno dei due partner. Le prognosi più favorevoli, infatti, sono intrinsecamente collegate agli atteggiamenti di empatia e reciprocità delle persone, sia nel sostegno morale che nell’aiuto pratico: è la coppia, intesa come entità unica, che è chiamata a superare le problematiche della sessualità e costruire la propria integrazione affettivo-relazionale. 





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