Scritto da Dott. Raffaele Bifulco
Pubblicato il 03/04/2015
Modificato il 03/04/2015
Approfondiamo un argomento introdotto la scorsa settimana con l’articolo sulla violenza di genere che si concludeva con una riflessione: l’omicidio di una donna è l’epilogo della violenza di genere che, prima di arrivare a tanto, si manifesta in modi più o meno subdoli e sempre fortemente debilitanti.
La violenza domestica, cioè presente all’interno di una relazione intima, può assumere diverse forme. Ecco un quadro complessivo e non esaustivo delle sue manifestazioni:
Queste sono tutte forme di violenza di genere che influiscono in maniera importante e deleteria sulla sfera emotiva e sulla dimensione cognitiva della vittima e, se ripetute nel tempo, si insinuano nei livelli più profondi della psiche fino a ledere l’autostima, il senso di auto-efficacia, l’autonomia di pensiero, l’auto-percezione, la fiducia negli altri, le capacità espressive e lo stile relazionale. L’equilibrio della persona in quanto vittima è minato alla base, viene ferito il nucleo identitario, ma anche la sua integrità morale.
Nelle sue diverse forme, la violenza comporta sempre un’effrazione dei confini dell’io di chi la subisce, in funzione dei bisogni, dei desideri, degli scopi e dei vantaggi del soggetto che la agisce.
Nel tempo, l’esercizio di un potere oppressore determina nella vittima uno stato di paura permanente, una posizione di dipendenza relazionale ed un condizionamento psico-comportamentale. A lungo termine, la persona è impoverita nei contenuti della consapevolezza, indebolita nella libertà interna e bloccata in un circuito emotivo vincolante. Si sente in condizione di impotenza psicologica e comportamentale, impossibilitata ad esercitare la sua volontà. La sua condotta diventa marcatamente passiva e plastica perché è determinata dal dolore di ciò che ha subito e dal terrore che l’esperienza si ripeta.
Sul piano clinico, la violenza altera in modo significativo la qualità della vita psichica e relazionale di chi la subisce, producendo malessere esistenziale e disagio interpersonale. Si tratta di sintomi gravi, anche se non sempre manifesti. È frequente, inoltre, che questo spettro di sintomi venga intenzionalmente dissimulato o giustificato dalla vittima, indotta dal suo aggressore a coprirlo tramite meccanismi ricattatori e manipolativi.
Le diverse forme di violenza hanno serie ripercussioni sulla salute fisica e mentale della vittima, tanto che provocano alcune patologie transitorie e permanenti, le più frequenti sono:
Come appare chiaro da questo articolo, la violenza di genere compromette la vita della vittima in tutti i suoi aspetti, e viene da chiedersi: da dove nasce tutta questa violenza, quali sono le cause? Lo vedremo nel prossimo articolo.
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