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Infarto: approccio psicoterapeutico per una migliore guarigione

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Infarto: approccio psicoterapeutico per una migliore guarigione Infarto: approccio psicoterapeutico per una migliore guarigione


Scritto da

AdnKronos Salute (Agenzia Giornalistica di Comunicazione)


Pubblicato il 20/10/2011

Modificato il 20/10/2011

La psicoterapia dopo l'infarto migliora il recupero del paziente e modifica sensibilmente la sua storia clinica. Uno studio diretto dalla dottoressa Adriana Roncella, cardiologa e psicoterapeuta del Dipartimento di Malattie Cardiovascolari, A.C.O. San Filippo Neri di Roma, eseguito su un gruppo di 101 pazienti affetti da infarto del miocardio acuto e trattati con angioplastica d'emergenza, dimostra come l'approccio psicoterapeutico accanto alle cure mediche standard sia veramente uno strumento fondamentale per la migliore guarigione del paziente.

 

Lo studio è iniziato precocemente, appena dopo una settimana dal primo infarto dei pazienti in esame. Una parte del gruppo è stato trattato solo con terapia medica tradizionale, l'altra con terapia medica e psicoterapia breve. La psicoterapia è stata articolata in incontri individuali e di gruppo nell'arco di 6 mesi.

I due gruppi erano simili per quanto concerne le caratteristiche cliniche e strumentali di base, i fattori di rischio cardiovascolare e le variabili psicometriche. Il follow-up ha compreso controlli clinici a 6 mesi, 1 anno e 5 anni, nonché test psicometrici (stress, esaurimento vitale, supporto sociale, depressione e qualità della vita) a 1 anno.

 

Questi i risultati: Il gruppo trattato anche con psicoterapia ha mostrato una minor incidenza di nuove patologie mediche e di nuovi eventi cardiaci (ricorrenza di angina, aritmie ventricolari minacciose, reinfarto, stroke, morte). In particolare, 16 pazienti su 47 del Gruppo in trattamento con psicoterapia contro i 27 su 47 del Gruppo con solo terapia medica hanno registrato nuovi eventi cardiologici: una differenza statisticamente significativa. Analoghe differenze si sono registrate tra i due gruppi anche per l'occorrenza di nuove patologie mediche.

Al follow-up è stata riscontrata anche una riduzione statisticamente significativa del livello di depressione tra i partecipanti al gruppo della psicoterapia. I dati preliminari della ricerca suggeriscono quindi che una psicoterapia breve nel post-infarto abbia un effetto positivo aggiuntivo a quello della terapia interventistica e medica. La ricerca verrà presentata per esteso al Congresso Internazionale di Psiconeuroendocrinoimmunologia che si terrà dal 27 al 30 ottobre ad Orvieto. Per la prima volta l'Italia ospiterà un Congresso Internazionale di Psiconeuroendocrinoimmunologia che vedrà coinvolti i più importanti scienziati italiani ed europei della disciplina. L'evento è organizzato dalla Società Italiana di Psiconeuroendocrinoimmunologia (SIPNEI).



Fonti:

Per Approfondire: Vedi Link





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