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Ricostruito volto donna deturpata da retinoblastoma

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Intervento su una ragazza che aveva subito l'asportazione di un occhio per un retinoblastoma

Ricostruito volto donna deturpata da retinoblastoma Ricostruito volto donna deturpata da retinoblastoma


Scritto da

AdnKronos Salute (Agenzia Giornalistica di Comunicazione)


Pubblicato il 06/07/2011

Modificato il 06/07/2011

Verso un nuovo volto, dopo quasi 30 anni vissuti senza un occhio, lo zigomo e la tempia. Ieri a Roma i chirurghi dell'Associazione 'SOS Viso' hanno eseguito il primo fondamentale intervento su una ragazza calabrese di 30 anni, che quando aveva due anni ha subito l'asportazione di un occhio per un retinoblastoma. In seguito a questo intervento la paziente era rimasta completamente deturpata: oltre a non avere più l'occhio, infatti, una malformazione ossea l'aveva privata anche dello zigomo e della tempia. I chirurghi le hanno restituito il volto tramite l'inserimento di impianti ossei in titanio su cui, tra qualche tempo, verrà inserita una protesi. L'intervento è stato eseguito presso la Clinica European Hospital, spiega Raffaella Garofalo, docente di chirurgia plastica e ricostruttiva all'Università di Roma Tor Vergata e fondatrice di 'SOS Viso', associazione no profit impegnata a sostegno delle persone sfigurate a causa di ustioni, incidenti o gravi malattie.

 

"Fino a oggi la paziente ha cercato di coprire metà del viso con un ciuffo di capelli", raccontava la Garofalo, prima dell'operazione. "Noi puntiamo a restituirle un volto, anche se per l'occhio purtroppo non c'è nulla da fare. Si tratta di un intervento costoso, in particolare per i materiali necessari, che costano circa 8.000-9.000 euro: occorre prima ricostruire la cavità oculare con un osso osteointegrato e ricreare parte dello zigomo mancante, per ridare simmetria al volto". 'SOS Viso' finora ha operato gratuitamente circa 13 pazienti, alcuni provenienti dall'estero. La prima tappa della 'ricostruzione' è stata eseguita dalla Garofalo in collaborazione con Valerio Cervelli, cattedratico dell'Università di Tor Vergata. I due specialisti hanno eseguito l'intervento sul volto della ragazza, completamente finanziato dall'Associazione 'SOS Viso', che negli ultimi tempi si era adoperata per raccogliere i fondi necessari attraverso iniziative ad hoc. Il primo passo è stato compiuto, ma ora - dicono dall'associazione - sarà necessario raccogliere fondi per una protesi che non sarà solo oculare, ma una sorta di calco che andrà a sopperire alla mancanza delle ossa di una parte del volto. Anche in questo caso serviranno materiali costosi, spiegano dall'Associazione 'SOS Viso', ringraziando "tutti coloro che hanno permesso l'effettuazione del primo intervento".



Fonti:

Per Approfondire: Vedi Link





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